Il fascismo


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Lo sport

Educazione fisica

Lo Sport nel periodo fascista

Con l'avvento del fascismo e con la salita al potere di Mussolini nell'ottobre del 1922, maggiore importanza venne riservata allo sport, in quanto lo stesso movimento fascista nasceva da un bisogno di azione. Mussolini fu il primo politico a dare di sè un'immagine di uomo sportivo. Pochi anni dopo l'instaurazione del regime totalitario, iniziò ad occuparsi dell'educazione sia fisica che morale dei giovani italiani fascisti, svolgendo il suo ruolo anche nell'ambito scolastico dell'educazione fisica.

L'educazione fisica divenne nel regime fascista strumento di propaganda, poiché agli studenti che conseguivano successi nello sport venivano attribuiti meriti pari, se non superiori, alle altre discipline. Nel 1923 era nata la FIAF, Federazione Italiana Atletica Femminile. Nel frattempo il successo riscosso dallo sport aumentava, la donna sportiva piaceva ed era ammirata, anche se ciò era soggetto a critiche da parte della Chiesa, contraria alla pratica dell'attività sportiva femminile. La donna sportiva era appoggiata da alcuni intellettuali fascisti che vedevano importante per la crescita dello Stato non solo l'uomo forte, ma anche la donna forte.

A partire dal 1925 il regime fascista avviò un vasto programma di nazionalizzazione del tempo libero, dai divertimenti agli sport e il primo passo fu la creazione dell'Opera Nazionale del Lavoro. Nel 1936 l'Italia partecipò alle Olimpiadi e conseguì ottimi risultati nell'atletica. Tale successo si trasformò in un momento di propaganda politica, in quanto il primato nello sport dava lustro all'Italia e pertanto al regime fascista che era al governo.

L'ENEF, Ente Nazionale dell'Educazione Fisica, fu il primo ente ad occuparsi realmente dell'educazione fisica nelle scuole. Successivamente nacquero l'Opera Nazionale Balilla, che si occupava dell'educazione sportiva dei bambini dai cinque ai diciotto anni, e il GUF, che riguardava i giovani universitari fascisti. Gli sport fondamentali che venivano praticati erano l'atletica leggera, gli sport invernali, il ciclismo, il nuoto, il pugilato, il tiro a segno. In tutta Italia vennero costruiti stadi, piscine e palestre


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