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Giovinezza, giovinezza
In un piccolo paese dell'Emilia Romagna e precisamente a Padusa il camerata Braghiroli, salendo sul palco posto al centro della piazza imita Mussolini, pronunciando il discorso tenuto dal Duce un anno prima a Roma in Piazza Venezia, in cui annunciava la costituzione dell'Impero Italiano d'Etiopia.
Mentre il Braghiroli tutto impettito, con fare volitivo e voce tonante comincia a leggere, da un vecchio giornale, lo storico discorso mussoliniano i camerati del gruppo rionale entusiasti rispondono con un uragano di evviva e di applausi.
Allora qualcuno di loro comincia a ricordare l'atmosfera vissuta un anno prima quando la voce del Duce, trasmessa via radio e diffusa contemporaneamente in tutte le piazze d'Italia dagli altoparlanti, trasmetteva un senso di orgoglio e fierezza al popolo italiano.
Come la piazza di Padusa piena di uomini, donne e balilla, rigorosamente vestiti di nero in perfetta divisa delle rispettive organizzazioni fasciste, attende, con spasmodica attesa ascoltando gli inni della rivoluzione fascista, il discorso del Duce.
Sin dal mattino infatti i giornali e la radio hanno suscitato una morbosa curiosità intorno alla riunione del Gran Consiglio Fascista e a cosa dirà Mussolini nel suo discorso alla Nazione.
Poi finalmente gli altoparlanti cominciano a diffondere la voce del Duce che con sapienti frasi retoriche e solenni annuncia la nascita dell'Impero italiano in Africa.
Usando frasi tipo " Camicie nere della rivoluzione! Uomini e donne di tutta Italia! Italiani sparsi nel mondo, oltre i monti e oltre i mari ascoltate", "Mai come in questa epoca storica il popolo italiano ha rivelato le qualità del suo spirito e la potenza del suo carattere", "Italia proletaria e fascista, Italia figlia di Vittorio Veneto e della rivoluzione, in piedi", "Il popolo italiano ha creato col suo sangue l'Impero", " Ne sarete voi degni ".
Nelle piazze ad ogni affermazione era tutto un tripudio di bandiere,berretti e osanna al Duce e all'Impero e quando qualcuno invocava la parola " guerra" non pensava ad uno spaventoso massacro, ma ad una specie di marcia trionfale che avrebbe interpretato il grande destino della loro generazione.